La cultura Villanoviana

Castenaso - MuV Museo della Civiltà Villanoviana

"Cultura villanoviana" è il nome convenzionale e moderno della fase più antica della civiltà etrusca che si sviluppò tra gli inizi del I millennio a. C. (Età del Ferro) fino agli ultimi decenni dell'VIII secolo a. C. Fino ad allora sconosciuta, questa cultura venne portata alla luce e identificata da Giovanni Gozzadini fra il 1853 ed il 1856 grazie agli scavi effettuati - a seguito di un ritrovamento fortuito - nel podere Camposanto alle spalle della Chiesa di Santa Maria delle Caselle tra Castenaso e San Lazzaro, che portarono alla scoperta dei resti di una vasta necropoli ad incinerazione e a inumazione. Il termine ''Villanoviano'' venne scelto da Gozzadini ispirandosi al nome della sua tenuta, situata poco distante nella località oggi conosciuta come Villanova di Castenaso.

I reperti archeologici relativi all'epoca villanoviana ritrovati nel corso del tempo sul territorio sono ospitati in sedi diverse:

-per quanto riguarda gli scavi nell'area tra Castenaso e San Lazzaro: quelli scoperti da Gozzadini passarono dopo la sua morte alla Biblioteca dell'Archiginnasio per poi confluire nelle raccolte del Museo Civico Archeologico di Bologna che tuttora li ospita; i reperti frutto di campagne di scavo più recenti (1988) in un lembo superstite della necropoli sono presentati in un'apposita sezione del Museo della Preistoria di San Lazzaro di Savena; gli ultimi eccezionali ritrovamenti (2007) in frazione Marano di Castenaso sono diventati il fulcro del MuV- Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso

Inoltre, a Bazzano sono conservati i reperti di alcune tombe del Villanoviano orientalizzante di Casalecchio; a Budrio i reperti dalla necropoli e dall'insediamento villanoviano di Castenaso; a Imola, nella sala dedicata al villanoviano imolese sono esposti, dalla necropoli di Pontesanto, i  calchi di due tombe così come furono riportate  alla luce nel momento dello scavo e  i materiali  restaurati dei loro corredi.