Cappella funeraria di Enrico Zucchini

Baricella - Cappella funeraria di Enrico Zucchini
 
 
via Roma - Baricella (Bo)
> info: tel 051 6622438, biblioteca@comune.baricella.bologna.it, urp@comune.baricella.bo.it
 

Nella zona centro-orientale di Baricella, la cappella funeraria di Enrico Zucchini, già Oratorio di San Marco, è tra i più rilevanti esempi di arte funeraria in stile floreale espressi dal gruppo di artisti e artigiani bolognesi dell'Æmilia Ars guidato da Alfonso Rubbiani e considerato tra i migliori esempi italiani di rinnovamento decorativo ispirato al gusto neomedievalista proveniente da Inghilterra e Francia.

Il piccolo edificio in mattoni, in stile neorinascimentale con decorazioni neomedievali in cotto fu realizzato nel 1905 su commissione di Giulia Sassoli, vedova del Cavalier Enrico Zucchini, protagonista della modernizzazione dell'agricoltura di queste terre. L'edificio è opera del pittore Giuseppe De Col (1863-1912), già allievo di Sezanne e Azzolini all'Accademia di Bologna, autore della decorazione di diversi palazzi bolognesi e collaboratore della Gilda rubbianesca nella ristrutturazione della chiesa di San Francesco, in particolare con la decorazione delle cappelle private Calzoni (1895-96), Santi (1899), Boschi (1905) e della cappella centrale dell’abside detta della Pace tra i Popoli (i cui disegni furono esposti all’Esposizione d’Arte Sacra di Torino del 1898). La cappella di Baricella, il suo capolavoro, è connotata da un'armonia stilistica di impronta eclettica tra architettura, pittura, scultura e abilità artigianale. L'interno è interamente decorato da pitture murali che celebrano la figura del Cavalier Zucchini, in un tripudio di papaveri bianchi, simboli del sonno – e quindi della morte - in linea con lo stile floreale adottato dagli artisti aderenti all'Æmilia Ars declinato in termini astratti e geometrizzanti. La decorazione delle pareti, le sculture del cippo e dell’urna cineraria, il cancello in ferro battuto, il portale d’ingresso e l’inginocchiatoio in legno intarsiato, le lampade votive e le vetrate policrome, di straordinaria perizia artigianale, costituiscono un magnifico esempio di interazione tra arte e artigianato, fondata sul recupero di una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo.

 

Visite: la cappella - di proprietà privata - è di norma chiusa al pubblico; attualmente inagibile per lavori di restauro

 
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