L’area archeologica di Marzabotto offre la possibilità di immergersi in un antico spazio urbano fatto di case, templi, strade, officine e tombe.
All’interno dell’area archeologica, il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” raccoglie le suggestive testimonianze di vita della prospera città, i ricchi corredi delle necropoli, le ricostruzioni di tetti e alzati delle case, le statuette votive in bronzo e la testa di Kouros, insieme a testimonianze dal territorio circostante.  
La città antica sorse sull’odierno Pian di Misano, un pianoro protetto da un’ansa del fiume Reno, importante via di collegamento tra l’Etruria tirrenica e la val Padana.
Sui resti di un precedente abitato del VI sec. a.C., gli Etruschi fondarono intorno al 500 a.C. Kainua, “la (città) nuova”. Il nome del centro antico, a lungo ritenuto erroneamente Misa, è finalmente noto grazie ai graffiti rinvenuti negli scavi.
Kainua prosperò per circa un secolo e mezzo, fu abbandonata verso la metà del IV sec. a.C. in concomitanza con la discesa delle tribù celtiche in Italia.
La vita relativamente breve e l’assenza di sovrapposizioni fanno dell’abitato etrusco di Kainua un caso eccezionale per completezza e leggibilità.
Diverse evidenze mostrano come l’urbanistica di Kainua rispondesse non soltanto a esigenze di organizzazione razionale dello spazio, ma anche a rigorosi principi religiosi e astronomici.
Un ciottolo con croce graffita orientata secondo punti cardinali fu interrato al di sotto dell’incrocio centrale della città, a suggellare la quadripartizione dello spazio urbano che rifletteva nell’immaginario etrusco quella del templum celeste popolato dalle divinità.

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