Accesso libero, previo appuntamento telefonico Accessibilità disabili posteggio riservato e ascensore
Apertura invernale/estiva dal lunedì al venerdì 9-13; 15-18
Ambito tematico Biosfera (biologia, medicina, veterinaria, scienze agrarie)
Patrimonio 843 volumi e opuscoli (di cui 2 per ragazzi), 25 periodici, 9 libri antichi (fino al 1830), 229 estratti in fotocopia, miscellanea (fotocopie ed estratti) non quantificata, 15 vhs, 1 dvd, 12 cd, 73 tesi di laurea, 618 fotografie, 1910 diapositive, 18 carte stradali e atlanti
Sezioni e fondi speciali Biblioteca apistica "Oddo Marinelli" (denominata "La stanza delle api", in deposito dal 2008 in seguito a una convenzione con l’Archivio di Stato di Ancona, a cui la biblioteca era stata donata dagli eredi di Marinelli nel 2000, comprendente più di 800 volumi, tra riviste, resoconti e volumi d'epoca, molti dei quali di eccezionale valore storico)
Servizi al pubblico Consultazione, catalogo ed opac, document delivery, riproduzioni (fotocopie, scansioni, microfilmatura, ecc.), attrezzature audio-video
Spazi Sala lettura (14 posti), sala conferenze (80 posti)
Attività Convegni, attività con le scuole, laboratori adulti, laboratorio ragazzi, corsi aggiornamento, visite guidate adulti, visite guidate scuole, pubblicazioni rivista quadrimestrale "APOIdea"
Titolare CRA-API Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura-Unità Ricerca Apicoltura Bachicoltura (ex INA Istituto nazionale di Apicoltura)
Storia della biblioteca
La biblioteca, nata nel 1933 contestualmente all’Istituto che la ospita, ha costruito negli anni il proprio patrimonio tramite acquisto di volumi e lasciti di privati
Storia dell’edificio La sede del CRA–API fu edificata nel 1997. Inizialmente collocato presso l’Istituto di Zoocolture della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna, da allora l'istituto dispone di una sede propria, finanziata dal Ministero per le Politiche Agricole, provvista di innovativi laboratori, una spaziosa biblioteca e una sala conferenze
Altri istituti/enti ospitati nell’edificio Museo di Apicoltura