Dalla guerra alla liberazione

Percorso realizzato in occasione della rassegna Guerra Resistenza Liberazione 2005. Musei e luoghi aperti in Bologna e provincia (60° anniversario della Liberazione).  A cura di Gilberta Franzoni e Francesca Baldi

 
 
MUSEI, MEMORIALI E LUOGHI STORICI
Bologna-Museo della Resistenza
Bologna-Museo della Resistenza

BOLOGNA
Museo della Resistenza
Il museo - gestito dall'Istituto Storico Parri Emilia-Romagna - ha sede nel complesso del duecentesco ex Convento di San Mattia, acquistato agli inizi del XX secolo dal Comune di Bologna. Il percorso museale illustra la storia della Resistenza bolognese e dell'antifascismo nel periodo tra le due Guerre mondiali e il ruolo della Resistenza nel dopoguerra e nell'Italia repubblicana, offrendo uno spaccato di storia locale compreso tra il 1919 e i nostri giorni attraverso documenti d'archivio, immagini artistiche e fotografiche, manifesti, prodotti multimediali, testimonianze di vario genere. Una sezione interattiva mette a disposizione del pubblico nuove tecnologie multimediali per la divulgazione dei vari testi.

Museo Memoriale della Libertà
Incentrato sugli eventi bolognesi nell'ultimo scorcio della seconda guerra mondiale, offre un'esperienza di completa immersione nella difficile quotidianità della città. Attraverso cinque scene il visitatore rivive eventi come il rastrellamento della TODT o il bombardamento aereo. Inoltre un filmato esclusivo in 16 mm sulla liberazione di Bologna ed un'esposizione di oltre 50 veicoli militari originali.

Museo Ebraico
Il Museo documenta, grazie a supporti multimediali e innovativi, la storia e le tradizioni ebraiche, nonché l'importante presenza all'interno dell'Emilia-Romagna: alla Shoa ed alla condizione degli ebrei in Italia durante il fascismo sono riservati approfondimenti specifici, mentre all'apporto delle truppe ebraiche alla Seconda Guerra mondiale è stata dedicata la mostra "La Brigata ebraica in Italia 1944-1946". Un importante patrimonio documentario e librario affianca il Museo consentendo ai visitatori di approfondire i temi trattati.

 

Sacrario dei Caduti partigiani di Bologna e provincia -Piazza del Nettuno
Il sacrario nacque per iniziativa spontanea della cittadinanza, che fin dalla mattina del 21 aprile 1945 iniziò a depositare fiori e santini ricordo - in un pellegrinaggio che nei giorni successivi assunse dimensioni imponenti - sul muro di Palazzo d'Accursio che per mesi aveva visto (nell'angolo sprezzantemente battezzato "posto di ristoro") le fucilazioni sommarie di partigiani e antifascisti ad opera dei tedeschi e delle Brigate nere. Oggi il Sacrario raccoglie più di 2000 formelle con i ritratti o i nomi dei caduti e 16 di maggiori dimensioni che riproducono foto dell'epoca.
Vedi anche:

  • le biografie dei caduti nel portale Storia e Memoria di Bolognala
  • la visita in 3d Piazza Maggiore a Bologna e il Sacrario dei partigiani in Piazza Nettuno sul sito dell'IBACN

    Monumento Ossario ai caduti partigiani -Cimitero Monumentale della Certosa
    Il grande ed emozionante monumento, collocato nel campo degli Ospedali del Cimitero della Certosa, fu progettato e realizzato nel corso degli anni '50 da Piero Bottoni. La grande originalità architettonica e simbolica di quest'opera è enfatizzata dalle sculture in lamina di bronzo realizzate da Genni Wiegmann Mucci e Stella Korczynska. Ricostruzione virtuale dal sito della Certosa di Bologna

    Monumento al Partigiano e alla Partigiana - Porta Lame
    Le due statue bronzee vennero realizzate da Luciano Minguzzi nel 1946 con i materiali di fusione delle scultura in bronzo del Duce a cavallo eretta nel 1929 all'interno dello Stadio. Collocate inizialmente nel parco della Montagnola accanto al monumento dedicato ai moti risorgimentali del 1848, furono poi trasportate presso il Cassero di Porta Lame, teatro della Battaglia di Porta Lame del 7 novembre del 1944, il più importante scontro in campo aperto tra partigiani e nazifascisti all'interno del centro urbano.

    Monumento alle Cadute partigiane della provincia di Bologna - Parco di Villa Spada
    Il monumento, dedicato alle 128 donne partigiane della provincia di Bologna cadute nel corso della lotta di liberazione, è ospitato all'interno del Parco di Villa Spada, ricco di memorie risorgimentali. Realizzato nel 1975 dagli architetti del gruppo "Città nuova", autori anche del memoriale di Sabbiuno, è progettato come uno strumento che coinvolge i visitatori in un percorso che, a partire da un emiciclo delimitato da un muro decorato da epigrafi e ritratti femminili in terracotta, prosegue per la scalinata che reca sul fianco i nomi delle partigiane ed alcuni murales realizzati da studenti delle scuole bolognesi, per giungere ad un piccolo anfiteatro.

    Monumento Memoriale di Sabbiuno
    Il monumento, uno dei più importanti della Resistenza, frutto del lavoro volontario e coordinato di tanti e gestito dal Comitato per le Onoranze ai Caduti, è stato realizzato nel 1974 su progetto del gruppo "Città nuova", autore anche del Monumento alle Cadute partigiane di Villa Spada. Il suggestivo memoriale, eretto a memoria della strage del dicembre del 1944 che vide la fucilazione di decine di antifascisti bolognesi ad opera dei militari tedeschi, intende sottolineare i luoghi con segni tangibili, che permettono ai visitatori quasi di rivivere quei tragici eventi. Collocato sul crinale tra Reno e Savena offre, per la sua posizione dominante, ampie vedute panoramiche sulle due vallate. Un'aula a fianco del monumento ospita una mostra fotografica ed uno spazio dedicato ad attività didattiche per le scuole.

    Le lapidi e le stradeNumerose le lapidi e le strade intitolate alla memoria dei Caduti della Liberazione, diffuse in tutta la città e in particolare nel quartiere Saragozza

    Monumento e cippo dell'eccidio di Casteldebole
    Un monumento e un cippo in memoria dei 35 civili e partigiani uccisi il 30 ottobre 1944 dalle S.S.

Vedi anche:

 

CASTEL D'AIANO

Il Plastico multimediale della Linea Gotica
La Linea Gotica, la lunga rete di fortificazioni difensive approntate dai tedeschi sull'Appennino dal Tirreno all'Adriatico sulla quale si attestò il fronte dall'agosto 1944 fino alla Liberazione, fu luogo di battaglie tra gli eserciti, di lotta partigiana, di eccidi nazifascisti e di pesanti sofferenze per la popolazione. Eventi che oggi rivivono nel Plastico multimediale realizzato dal Circolo culturale e dal Comune di Castel d'Aiano, attraverso filmati, proiezioni e animazioni su una base tridimensionale dell'Italia centro-settentrionale. L'attività didattica  prosegue con i percorsi guidati nei sentieri sulle montagne, dove ancora sono evidenti i segni della Linea Gotica. Il plastico è stato realizzato nell'ambito del Protocollo d'intesa per la promozione degli studi sulla storia e le tradizioni popolari della montagna bolognese tra Provincia di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ed alcune associazioni culturali dell'Appennino.E' in corso di realizzazione un progetto per la realizzazione di un Sistema a rete della Linea Gotica nell'ambito dell'Accordo per la Qualità della Montagna.

 

CASTEL DEL RIO

Museo della Guerra e della Linea Gotica
Il Museo espone un'ampia e importante raccolta di materiale bellico, oggetti d'uso quotidiano, testimonianze fotografiche, documentarie e cinematografiche, relative alla Seconda Guerra Mondiale e al passaggio della Linea Gotica attraverso la Valle del Santerno. Una sezione è dedicata a materiali risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Al materiale museale si affianca una biblioteca dedicata con circa 1.500 titoli

IMOLA

Museo Mostra della Resistenza e del Novecento
Nella quattrocentesca Casa Gandolfi, documenta attraverso manifesti, volantini, plastici, cimeli, medaglie e ordigni bellici le vicende del territorio imolese nel periodo compreso tra l'affermazione del fascismo e la redazione della Costituzione repubblicana, con una particolare attenzione agli avvenimenti della Resistenza locale. Il Museo è gestito dal CIDRA, Associazione costituita nel 1983 per promuovere lo studio della storia dall'Unità d'Italia a oggi, attraverso la raccolta di materiali e cimeli originali, materiale documentario di vario genere e fotografico, la cui attività è sostenuta dalla Provincia attraverso apposita Convenzione.

 

MARZABOTTO
Parco Storico di Monte Sole Realtà unica in Italia, il Parco - gestito da un Consorzio di Enti locali - è nato nel 1989 per conservare la memoria storica della Resistenza e della strage di Marzabotto. E' infatti situato al centro dell'area che, circondata dalle truppe tedesche nell'autunno del 1944, divenne teatro dal 29 settembre al 5 ottobre 1944 del più grande massacro di civili - 770 persone, partigiani e soprattutto civili, in gran parte donne, vecchi e bambini - perpetrato dai nazisti nell'Europa occidentale occupata. L'Aula Didattica e la Scuola di Pace di Monte Sole promuovono iniziative di formazione ed educazione alla pace, alla solidarietà ed alla tolleranza verso gli altri come strumenti fondamentali per la formazione dei giovani, mentre il Centro di Documentazione per lo studio delle stragi nazifasciste e delle rappresaglie di guerra, promosso dal Comitato regionale per le Onoranze ai Caduti, raccoglie documenti e studi relativi agli eccidi ed alla Resistenza. Il Parco tutela e valorizza un ambiente naturale particolarmente pregevole. I luoghi dell'eccidio sono visitabili su prenotazione grazie all'ausilio di visite guidate. Il sito http://certosa.cineca.it/montesole/ presenta l'archivio multimediale che raccoglie e descrive gli episodi, la cronaca, le biografie, le testimonianze, le fotografie, i documenti degli avvenimenti che hanno coinvolto il territorio di Monte Sole
Sacrario e Ossario dei caduti
Inaugurato nel 1961, il tempio ossario ricorda i caduti civili e partigiani dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, raccogliendone le spoglie insieme a quelle dei soldati morti nella I e nella Il guerra mondiale non appartenenti ai tre comuni. Posto nel piano sottostante la Chiesa parrocchiale di Marzabotto, il sacrario è decorato da dipinti e sculture di Stella Angelini, che illustrano le principali fasi e aspetti della guerra e dell'eccidio.

Monumento alla Resistenza Posto nella piazza antistante il Municipio, è opera di Nicola Zamboni

PIANORO
Rifugio della Seconda Guerra Mondiale
- entrata di Rio FontanelloVia Roma, Pianoro - loc. Pianoro Vecchio
Costruito probabilmente con l'aiuto della popolazione da minatori che avevano lavorato alla costruzione della ferrovia "Direttissima", è uno dei rifugi che furono costruiti a Pianoro durante la seconda guerra mondiale. Scavato nella roccia, è lungo circa 100 metri e alto 2. Quello di Rio Fontanello era l'ingresso principale: gli altri due si trovavano sull'attuale strettoia di via Roma e di fronte alla Chiesa di San Giacomo.Secondo quanto ricostruito da alcuni testimoni, il rifugio, che poteva ospitare circa un centinaio di persone, accolse la popolazione pianorese a partire dai primi bombardamenti del 1943: era la sirena del Comune a dare l'allarme. Quando anche il Comune fu distrutto, molti si trasferirono nel rifugio in pianta stabile.Dal mese di maggio 1944 i bombardamenti su Pianoro si fecero più intensi, dal momento che la "Direttissima" e la strada della Futa erano due obiettivi sensibili, in quanto infrastrutture fondamentali per il territorio. Alla fine dell'estate del 1944 il rifugio non ospitava più nessuno: la popolazione pianorese era ormai sfollata.Il 22 aprile 2007 questo importante spazio è stato riaperto e reso un "luogo della memoria" per volere del Comune di Pianoro. All'ingresso foto e cartoline dalla collezione di Piero Calzolari ritraggono Pianoro prima della guerra e dopo i bombardamenti. In paese, un altro luogo è dedicato alla memoria della Guerra e delle sue conseguenze: è il monumento ai caduti, nel giardino ristrutturato nel centro di Pianoro.info: Il sito, che fa parte de "I luoghi della Memoria", è fruibile dall'esterno in qualunque momento.E' possibile parcheggiare nell'area antistante l'ingresso del rifugio
Bibliografia: Roberto Vitali (a cura di), Pianoro, gli anni della ricostruzione , Bologna, 1995 (collaborazione di Adriano Simoncini )

 

The Winter Line Museum  nella frazione di Livergnano ospita una collezione di oggetti personali dei soldati di entrambi gli eserciti e strumenti militari (fischietti militari,  gavette,borracce,ecc., alcuni dei quali connotati dal nome o dalle iniziali incise del proprietario) rinvenuti nell'area di Livergnano. Tra gli oggetti più particolari,  un flauto Swanson  Tonett e una " SS Julleuchter" (lanterna di Yule delle SS). Appartiene al circuito North Apennines Po Valley Park.



SAN LAZZARO DI SAVENA
Cimitero Monumentale dei Polacchi

 

SAN PIETRO IN CASALE

Il Parco della Memoria Casone del Partigiano "Alfonsino Saccenti" nella frazione di Rubizzano

(nato nel 2006 dall’impegno delle Amministrazioni dei Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, insieme all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) si articola in due strutture: il Casone, cuore e anima dell’intera area,e il Museo della memoria. Il Casone, nei giorni dell’insurrezione armata contro nazisti e fascisti, aveva già le caratteristiche attuali: era circondato da un fossato collegato con la restante parte del territorio ad est ancora a valle e accessibile tramite una passerella. Nei giorni 18 e 19 aprile 1945 fu il punto di raccolta di tutti i partigiani della zona, ove si riunirono il Comando della Seconda Brigata Paolo e rappresentanti della Quarta Brigata Venturoli. Il 21 aprile si ebbero i primi violenti scontri con i tedeschi in ritirata, che culminarono nel combattimento di domenica 22 aprile, in tutta la zona che dal Casone va verso San Pietro in Casale, fra Rubizzano e Gavaseto, a ridosso della ferrovia Bologna – Padova. Il Museo della memoria racconta, attraverso pannelli illustrativi, la battaglia dell’aprile 1945 e i suoi protagonisti. Il filmato Racconti di libertàrealizzato dal Teatro di Camelot è una riflessione - guidata dai racconti e dalle testimonianze sia orali che scritte della gente comune che si è opposta, militarmente e civilmente, alla dittatura e alla guerra - sul significato odierno dei principi che hanno animato la lotta di liberazione.L’intera area in cui è inserito il Parco costituisce inoltre un ambiente di particolare interesse naturalistico per la ricchezza e la varietà della flora e della fauna.

 

 

 
 
 
UNIVERSITA', ISTITUTI DI RICERCA E DIDATTICA, ARCHIVI STORICI E BIBLIOTECHE

Università degli Studi di Bologna
Un'importante attività di didattica e ricerca sulla storia dell'Italia contemporanea è promossa dall'Università di Bologna ed in particolare dai Dipartimenti di Discipline storiche e di Politica, Istituzioni e Storia.

Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (IBACN)
della Regione Emilia-Romagna
-Bologna
Istituito nel 1974 come strumento della programmazione regionale, è organo di consulenza per gli enti locali nel settore dei beni culturali. L'Istituto, esperienza unica in Italia, promuove e svolge attività mirate alla catalogazione, valorizzazione, conservazione e restauro del patrimonio bibliografico, archivistico, storico, artistico e naturale del territorio regionale. Svolge inoltre le funzioni amministrative di competenza regionale in materia di musei, biblioteche e archivi di enti locali come previsto dalla L.R. 18/2000. Memoria e Resistenza sono state al centro di numerose iniziative realizzate dall'IBACN, quali mostre, pubblicazioni ed altri approfondimenti.

Istituto Storico Ferruccio Parri Emilia-Romagna  -Bologna
L'Istituto, fondato nel 1963 e associato all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, raccoglie, conserva e valorizza materiali archivistici, bibliografici e documentari relativi alla storia italiana del Novecento, dal 1919 agli anni '70. L'Istituto offre un servizio di conservazione e consulenza su temi di storia contemporanea, locali e non, rivolto a studiosi, studenti e pubblico interessato, al quale si affianca la promozione della ricerca negli stessi ambiti tematici, attraverso seminari per studenti e insegnanti, in particolare in collaborazione con il Laboratorio nazionale per la didattica della storia.

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea ''Luciano Bergonzini'' (ISREBO)  -Bologna
Nato nel 1966 e associato all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, promuove il reperimento e la salvaguardia delle fonti documentarie e la ricerca storica sulla società contemporanea con particolare riguardo alle vicende legate al periodo della Resistenza al Fascismo, la formazione di giovani ricercatori e neolaureati, la promozione culturale in tutte le possibili forme ed infine la didattica per le scuole, in particolare per le secondarie di II grado. L'offerta formativa comprende:

  • visite guidate (Bologna in guerra, Museo e monumento ai caduti di Sabbiuno; Bologna negli anni '70-'80)
  • mostre (Libri fascisti per la scuola; Donne e lavoro dall'Unità d'Italia alla metà del Novecento)
  • lezioni e laboratori di storia: a) storia generale (Costituzione e cittadinanza; persecuzioni politiche e razziali nel XX secolo: la Shoà; Storia della frontiera orientale e questione delle foibe; Resistenza italiana: storia e memorie; Ruolo delle donen nella società italiana; La seconda guerra mondiale attraverso i filmati di propaganda) b) storia locale: Dopo la Guerra: la ricostruzione materiale e civile delle comunità della pianura orientale bolognese (per i Comuni di Budrio, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Castenaso, Medicina; Molinella, Ozzano,dell'Emilia, S.Lazzaro di Savena); La montagna bolognese dal fascismo alla seconda repubblica 1920-2000 (per i Comuni di Castiglion dei Pepoli, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, S.Benedetto val di Sambro, Sasso Marconi); La storia del mio Comune nel Novecento (per i Comuni di Bazzano, bentivoglio, casalecchio, Crespellano, Granaglione, Medicina, Monterenzio, Monteveglio, S.lazzaro, Sasso marconi); Ricordi, trasformazioni e permanenze nella montagna bologense: viaggio attarverso immagini fotografiche
  • Percorsi didattici tra filmografia e storia: L'iconografia del dittatore  tra ironia  e  propaganda; 3 film per parlare di storia e letteratura; Cambiamento del costume e della società italiana negli anni del boom economico

L'attività delI'Istituto è sostenuta dalla Provincia di Bologna grazie ad un'apposita convenzione

Centro Imolese Documentazione Resistenza antifascista e Storia contemporanea (CIDRA) - Imola
Associazione culturale costituita nel 1983 e aderente all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia: Promuove lo studio e la conoscenza della storia italiana dall'Unità ad oggi; raccoglie inoltre materiali, cimeli, documenti e li conserva organicamente all'interno del museo, ma anche del ricchissimo archivio storico e della biblioteca. E' inoltre impegnata in iniziative di divulgazione storica nel territorio intercomunale imolese, con particolare attenzione per le scuole di ogni ordine e grado.

Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia (LANDIS)- Bologna
Costituito nel 1995, il LANDIS è un'associazione collegata all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Il Laboratorio opera per la formazione e la ricerca storico sociale, con particolare riferimento all'insegnamento e alla didattica della storia. Agenzia qualificata dal MIUR, la sua attività prevede la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti per la didattica della storia, la costituzione e lo sviluppo di reti di comunicazione, la diffusione di processi di innovazione e sperimentazione didattica, tesi ad evidenziare le interconnessioni fra didattica della storia contemporanea, cultura costituzionale, educazione civica e interculturale, educazione alla dimensione europea e alla pace.

Istituto Gramsci Emilia-Romagna - Bologna
L'Istituto è sorto negli anni Settanta per promuovere studi sulla società contemporanea nei suoi aspetti politici, istituzionali e culturali; nel tempo ha rafforzato, attraverso la costituzione e lo sviluppo della biblioteca e dell'archivio, la sua vocazione di centro di conservazione e catalogazione di fonti per la ricerca storica contemporanea, di servizio pubblico di consultazione, di luogo di ricerca, di incontro e di dialogo tra diversi saperi e tradizioni, volti a favorire una lettura articolata delle grandi questioni del nostro tempo. L'Istituto inoltre propone programmi di divulgazione per le diverse tipologie di pubblico

 

Istituto per le Scienze religiose Giovanni XXIII
Fondato da Giuseppe Dossetti nel 1952, come Centro di documentazione, nel momento in cui lasciò la vita politica, la Fondazione promuove studi sul cristianesimo, la sua storia, le sue relazioni. E' articolata in un Istituto di ricerca, una Biblioteca, ormai fra le principali d'Europa, una serie di iniziative editoriali, una Alta scuola di formazione alla ricerca e un Archivio che conserva carte private di Dossetti stesso, del cardinal Lercaro, di don Milani, di Giovanni XXIII, di altri protagonisti del cattolicesimo del Novecento, di decine di padri e periti del concilio Vaticano II. Oltre al servizio alla comunità scientifica, la Fondazione bandisce borse di studio, promuove progetti internazionali, convegni scientifici.

Laboratorio Multidisciplinare di Ricerca Storica
Gruppo di lavoro e ricerca costituito nel 1992 presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università di Bologna da un gruppo di docenti, ricercatori e laureati, al fine di promuovere e realizzare iniziative di documentazione, ricerca, studio, valorizzazione e divulgazione di argomento storico. L'associazione si articola in diversi gruppi tematici, compreso il gruppo didattica, che dal 2004 cura la realizzazione della Festa della Storia.

 

Associazione Linea Gotica-Officina della Memoria

Associazione Orlando
L'Associazione, nata nella seconda meta' degli anni '70 a Bologna, promuove le esperienze, le capacità di scambio e le reti di relazioni delle donne a livello nazionale e internazionale. Ha progettato e realizzato il Centro di Documentazione delle Donne con la Biblioteca Italiana delle Donne, che è oggi in Italia la principale istituzione bibliotecaria specializzata al femminile e raccoglie tutto quanto viene scritto da donne e sulle donne. Presso la Biblioteca sono presenti un'Emeroteca, la più consistente a livello nazionale, alcune Collezioni speciali ed un Archivio, che conserva materiali relativi alla storia del centro, di gruppi, di organizzazioni del femminismo italiano e internazionale.

 

Archivi storici
Una consistente documentazione su guerra, resistenza, liberazione e ricostruzione postbellica nel Bolognese è conservata presso la rete degli archivi storici presenti sul territorio provinciale ed in particolare l'Archivio di Stato (si segnalano in particolare le fonti cartografiche sull'area del Parco Storico di Monte Sole), l'Archivio Storico Provinciale di Bologna, gli archivi storici comunali e quelli dell'Università e dei numerosi istituti di ricerca e associazioni attivi su queste tematiche (vedi la Guida agli archivi su questo sito)
La Guida agli archivi Storici degli Istituti della Resistenza, progetto del Ministero dei Beni culturali, è accessibile all'indirizzo http://beniculturali.ilc.cnr.it/insmli/guida.htm

Bibliotechemateriali sull'argomento sono conservati pressole Biblioteche dell'Università, del Museo Civico del Risorgimento, dell'Istituto Parri, dell'Istituto Gramsci.  Le biblioteche pubbliche del territorio provinciale - a Bologna l'Archiginnasio, Sala Borsa e le biblioteche di quartiere; le biblioteche comunali sul territorio - offrono riferimenti bibliografici di storia generale e locale, gli inventari degli archivi storici comunali pubblicati, oltre a letture, laboratori ed iniziative didattiche realizzati in raccordo con le scuole. Approfondimenti di ricerca possono inoltre essere svolti presso le biblioteche specializzate. Vedi la Guida alle Biblioteche su questo sito
Il sito della Biblioteca di Sala Borsa a Bologna www.bibliotecasalaborsa.it/content/percorsi/raccontoresistenza presenta una sintesi degli eventi resistenziali cittadini, insieme a proposte di lettura, ascolto e visione (vedi in particolare la bibliografia  Bologna nella Guerra 1943-1945)

 
 
PER SAPERNE DI PIU'

Bologna. Una Provincia cento musei. Guida, a cura di Gilberta Franzoni e Francesca Baldi, Provincia di Bologna, 2005

Bologna 1938-1945. Guida ai luoghi della guerra e della resistenza a cura di Brunella Dalla Casa, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna ''Luciano Bergonzini'', Edizioni Aspasia, 2005

Emilia-Romagna, itinerari nei luoghi della memoria 1943/1945, a cura di Vito Paticchia e Gabriele Ronchetti, Touring Club, 2005

Memoria e Musei in Emilia-Romagna. Carta tematica, Istituto per i beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna, 2005

Museo Ebraico di Bologna. Guida ai percorsi storici

Luigi Arbizzani, Guerra, Nazifascismo, Lotta di liberazione nel Bolognese (luglio 1943- aprile 1945), Edizioni della Provincia di Bologna, Stampa: Tipografia moderna, V edizione, 2005 (ristampa; prima ed. 1973-1974)

 

I giorni della linea gotica. Cronologia degli eventi sull'ultimo fronte di guerra in Italia (agosto 1944 - Aprile 1945), a cura di Gabriele Ronchetti,Circolo Culturale Castel d'Aiano, 2005 


Vito Paticchia, Marco Boglione, Sulle tracce della Linea Gotica. Il fronte invernale dal Tirreno all'Adriatico in 18 tappe, Fusta Editore, Saluzzo (CN), 201

 

Doriano Pela-Andrea Meschini, In bicicletta sulla Linea Gotica.Itinerario cicloturistico lungo uno dei luoghi simbolo della seconda guerra mondiale in Italia, Costess New Media editore , Jesi (AN), 2011

 

vedi anche:

La Lotta di Liberazione '43-'45 , scenario del portale Storia e Memoria di Bologna

Bologna nella Guerra 1943-1945, bibliografia sul sito di Sala Borsa