ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI ANZOLA DELL'EMILIA

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Con l’istituzione del nuovo Archivio della Provincia di Cristo Re, si è effettuata la concentrazione in un’unica sede della documentazione riguardante le due antiche Province Osservante e Riformata, e di quella prodotta dopo l’unione delle medesime: ne è risultato un cospicuo archivio costituito da ca. 1280 unità archivistiche e che occupa 150 ca. metri lineari di scaffalatura metallica, per un arco cronologico che va dal sec. XIV al sec. XX

L’ordinamento dell’Archivio storico della Provincia di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia-Romagna è stato condotto tra il 1999 ed il 2002 grazie all’intervento della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Propagatosi al finir del secolo XIV il movimento dell’Osservanza Francescana, nel 1403 si ebbe la prima istituzione di un romitorio osservante a Bologna. Nel 1517 Leone X sancì la divisione dei Francescani Osservanti dai Francescani Conventuali, il che ebbe come conseguenza la creazione della Provincia Osservante di Bologna. Questa, a sua volta, subì una divisione dopo che nel 1594 Clemente VIII ebbe riconosciuto il movimento dei Frati Minori Riformati che a Bologna diede origine a una Provincia Riformata bolognese.
Le due Province, quella Osservante e quella Riformata, sopravvissero alle soppressioni napoleoniche del 1810 ricostituendosi nel 1816, e alla nuova soppressione del Regno d’Italia sabaudo nel 1866-1867. Nel 1897 Leone XIII decretò l’unione di quattro famiglie francescane (fra cui gli Osservanti e i Riformati) in un solo ordine sotto l’unica denominazione di “Frati Minori”; di conseguenza nel 1899 fu attuata anche a Bologna l’unione dei Frati Minori Osservanti e di quelli Riformati in una sola Provincia, durata fino al 1911 allorché furono ripristinate, nell’ambito dell’unico ordine dei Frati Minori, due Province separate denominate del SS. Redentore (antica Provincia Osservante) e di S. Caterina (antica Provincia Riformata). Infine nel 1946 fu attuata l’unione delle dette due Province nella nuova e odierna Provincia di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia Romagna.
Per quanto riguarda i conventi, i loro fondi archivistici in seguito alle due soppressioni sopra ricordate sono finiti negli Archivi di Stato, salvo quanto sfuggì per svariati motivi alla confisca. Diversa fu la sorte degli archivi delle due Province Osservante e Riformata di Bologna, le cui vicende non sono state, a tutt’oggi, ancora chiarite: se confisca vi fu, come è credibile, i religiosi dopo la restaurazione politica del 1815 ottennero la retrocessione, almeno parziale, delle carte; ma è anche verosimile che almeno una parte di esse, e segnatamente quelle ritenute più importanti per la loro antichità o per altri motivi, fosse sottratta alla requisizione mediante occultamento in sedi diverse da quelle soggette ai provvedimenti di confisca. Certo è che ancora oggi i fondi archivistici delle due antiche Province Osservante e Riformata contengono una notevole documentazione anteriore al secolo XIX, fra cui gli atti capitolari che iniziano dal 1413 per la Provincia Osservante e dal 1599 per la Provincia Riformata.
Anche le vicende della prima metà del secolo XX non dovettero giovare alla organizzazione delle carte delle due Province dei Frati Minori, dapprima unite poi di nuovo separate e infine fuse nella nuova Provincia di Cristo Re.

 

Strumenti di corredo: L’inventariazione è stata condotta mediante la redazione di due inventari. Il primo, ad uso esclusivo della segreteria provinciale, è un inventario di tipo analitico in cui sono indicate anche tutte le posizioni di carattere personale e, per quanto riguarda i carteggi privati, i nomi dei singoli corrispondenti. Il secondo, ad uso degli studiosi, è un inventario più sommario, in cui è riservata una descrizione più dettagliata alle parti individuate come di maggior interesse sotto il profilo della ricerca storica, mentre si è ristretta a indicazioni più generiche e complessive la descrizione delle serie in cui esiste documentazione che, per la sua natura e per gli anni a cui appartiene, è soggetta a vincoli di riservatezza.


Modalità di consultazione: Accesso diretto negli orari di apertura o previo appuntamento telefonico in altri giorni ed orari


Sala di consultazione: Disponibile con 5 posti


Apertura: Martedì e giovedì 14,00 - 17,30