ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI DOZZA IMOLESE

c/o Sede Municipale, Via XX Settembre, 37 - CAP 40050 - DOZZA
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L'archivio conserva le carte storiche del Comune di Dozza Imolese (1398-1965)

Fondi aggregati: Archivio Cassani (1700-1822); E. C. A., con documentazione relativa all'Amministrazione delle Opere Pie e alla Congregazione di Carità (1846-1981)

Altri fondi di interesse locale: Presso l'Archivio di Stato di Bologna si conservano: Vicariato di Dozza (1418-1797); Amministrazione del Dipartimento del Lamone, Dozza (1797-1798); molta documentazione relativa agli anni 1529-1796 è conservata nell'archivio privato Malvezzi Campeggi. Compagnie religiose: S. Croce(1758-1798); Ss. Sacramento (1772-1798); Suffragio (1769); S. Maria delle Laudi (sec. XVIII)

La documentazione è conservata nei seminterrati della sede municipale. I locali, benchè recentemente ristrutturati, sono solo parzialmente idonei. L'archivio necessita di operazioni di riordino.

Di proprietà della Chiesa Imolese, Dozza divenne libero Comune verso il 1150 e fu aspramente contesa e fonte continua di scontri tra Bolognesi e Imolesi. Feudo della potente famiglia Alidosi, passò a Girolamo Riario e alla di lui moglie Caterina Sforza alla fine del XV secolo, per essere infine occupata dal Duca di Valentinois il 13 dicembre 1499. Nel 1528, fu concessa da Papa Clemente VII ai Malvezzi e nel 1531 ai Campeggi.
"Nel 1728 muore Lorenzo Campeggi, ultimo maschio della casata, e, per eredità devoluta, Dozza diventa marchesato e ritorna a un Malvezzi: l'antico feudo pervenne infatti a Francesca Maria Campeggi, sposata a Matteo Malvezzi. Marito e moglie presero possesso da quel momento della rocca , assumendo il doppio cognome di Malvezzi-Campeggi." (Cfr. Dal Santerno al Panaro. Bologna e i Comuni della Provincia nella Storia, nell'Arte e nella Tradizione, a c. di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta Editrice, 1987, vol. III p. 57).
Il feudo fu abolito al sorgere della repubblica Cisalpina ed agli antichi signori restò la rocca, ceduta al Comune negli anni '60 del nostro secolo.
Nel 1805, nell'ambito delle operazioni di riordino amministrativo del Regno d'Italia, Dozza "con l'antico suo Territorio" fu inserita nel Cantone di Castel San Pietro, facente parte del distretto di Imola, nel Dipartimento del Reno.
Nel 1810, le ulteriori operazioni di riordino amministrativo del Dipartimento del Reno videro il Comune di Dozza, sempre unito all'antico suo territorio, entrare a far parte del Cantone di Imola.
Con la restaurazione del dominio pontificio, Dozza, unita alle località di S. Maria Assunta, Pianta, Toscanella e S. Lorenzo di Dozza, fu sede di Podesteria soggetta al Governo di Imola, all'interno della Legazione di Ravenna.
Dopo la fine del potere pontificio, il Governatore delle Romagne Luigi Carlo Farini, il 27 dicembre 1859, ridefinì le circoscrizioni territoriali aggregando il Comune di Dozza alla Provincia di Bologna.
Attuali centri: Toscanella

 

Strumenti di corredo: Guida generale (1913); elenco di consistenza (1961)


Modalità di consultazione: Accesso tramite richiesta scritta indirizzata al Comune


Sala di consultazione: Disponibile con 4 posti all'interno dei depositi archivistici


Apertura: Previo appuntamento telefonico con l'Ufficio di Segreteria del Comune tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14)


Bibliografia:

  • R. GALLI, Dozza, in G. MAZZATINTI, Gli archivi della storia d'Italia, Rocca San Casciano, I, 1897-1898, pp. 208-209
  • S. GADDONI, Archivio comunale di Dozza, in "Chartularium Studii Bononiensis", vol. II, Bologna, 1913, p.232. Comune di Dozza, Archivio storico dal secolo X al XIV, a cura di A. Marabini, Imola, Galeati, 1913
  • F. M. PONZETTI, Notizie degli Archivi d'Italia trasmesse e raccolte presso l'Archivio del Regno (1874-1939), in "Archivi", s. II, a. VII (1940), p.153, n. 337
    Danni subiti dagli Archivi di Stato, parte II, in "Notizie degli Archivi di Stato", aa. IV-VII, (1944-1947), p. 56, n. 442