Sport, voucher alle famiglie per l'iscrizione dei figli a corsi, attività e campionati

Ai Comuni della città metropolitana di Bologna vanno oltre 740 mila euro

Ginnastica artistica
 

Sostenere le famiglie che appartengono a fasce di reddito medio-basse nell'iscrizione dei propri figli a corsi, attività e campionati sportivi organizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche, evitando il forzato abbandono della pratica motoria e sportiva dei minori nella fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni e dei giovani con disabilità nella fascia di età compresa fra i 6 e i 26 anni.
Sono gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna che ha approvato un investimento di 3,3 milioni di euro destinati ai Comuni che hanno manifestato il loro interesse alla misura di sostegno. Arriveranno, dunque, 22mila voucher regionali da 150 euro a famiglia (200 per quelle con due figli, 250 con tre e 2mila voucher da 150 euro a figlio per quelle con 4 o più) per consentire ai nuclei con redditi medio-bassi di sostenere le spese di iscrizione dei propri ragazzi e ragazze alle attività sportive.
L’aiuto potrà andare alle famiglie fino a tre figli con un Isee fra i 3 mila e i 17 mila euro annui e fra i 3 mila e i 28 mila euro per quelle con più di quattro figli.

Ai Comuni della città metropolitana di Bologna che hanno aderito all’iniziativa vanno oltre 740 mila euro per un totale di quasi 5 mila voucher. Le date di presentazione delle domande variano da Comune a Comune, è necessario consultare direttamente il sito del comune di residenza.

Nel dettaglio: Castel del Rio, Camugnano, Castel d'Aiano e Fontanelice (1.500 euro ognuno); Lizzano in Belvedere (2.250 euro).
Borgo Tossignano, Castel di Casio, Casalfiumanese, Monghidoro, Grizzana Morandi, San Benedetto Val di Sambro, Loiano, Castel Guelfo di Bologna, Mordano e Gaggio Montano (3.000 euro ognuno).
Galliera e Castiglione dei Pepoli (3.600 euro); Bentivoglio (3.750 euro); Monterenzio (4.050 euro); Monzuno (4.200 euro); Castello d'Argile e Dozza (4.350 euro).
Marzabotto e Alto Reno Terme (4.500 euro); Pieve di Cento e Baricella (4.650 euro); Sant'Agata Bolognese (4.950 euro); Vergato (5.100 euro); Sala Bolognese (5.550 euro); Minerbio e San Giorgio di Piano (5.850 euro); Malalbergo (6.000); Argelato (6.450 euro); Monte San Pietro (7.200 euro); Granarolo dell'Emilia (7.950 euro); Anzola dell'Emilia (8.100 euro); San Pietro in Casale (8.250 euro); Calderara di Reno (8.850 euro); Crevalcore (9.000 euro).
Ozzano dell'Emilia (9.150 euro); Sasso Marconi (9.750 euro); Castenaso (10.200 euro); Molinella (10.200 euro); Medicina (11.100 euro); Pianoro (11.550 euro); Budrio (12.150 euro); Castel Maggiore (12.150 euro); Zola Predosa (12.600 euro); Castel San Pietro Terme (13.800 euro); San Giovanni Persiceto (18.600 euro); Valsamoggia (20.550 euro); San Lazzaro di Savena (21.450 euro); Casalecchio di Reno (24.150 euro); Imola (46.050 euro) e Bologna (256.350 euro).

 
 
 
Data di pubblicazione: 24-09-2020
Data ultimo aggiornamento: 24-09-2020
 
 
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