Per quanto concerne i finanziamenti, la strada della transizione energetica da parte della Commissione Europea è ormai stata intrapresa con l’emanazione del cosiddetto “Green Deal europeo”, un nuovo paradigma di azione politica finalizzato a rendere più sostenibile l’economia dell’Unione Europea, trasformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti. Il Green Deal europeo riguarda tutti i settori dell’economia, nell’ottica della totale decarbonizzazione entro il 2050, preceduta dall’abbattimento del fabbisogno di combustibili fossili del 55% entro l’anno 2030.
Tutto ciò si trasforma in termini di investimenti in un impegno straordinario della UE per i prossimi anni. La nuova programmazione dei Fondi Strutturali prevista per il periodo 2021-2027 prevede che almeno il 25% delle risorse sia destinato ad azioni per il clima. Così come il programma straordinario Next Generation EU, che destina il 40% delle risorse alla sostenibilità e il 20% alla digitalizzazione, che genera impatti positivi anche sulla sostenibilità.
Contestualmente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fa delle iniziative legate all’economia circolare un cardine per il futuro sviluppo dei territori. L’ultima versione approvata del documento prevede una dotazione complessiva superiore a 235 miliardi di euro, finalizzata a finanziare iniziative di sviluppo che non potrebbero essere realizzate con i fondi europei.
Tra le sei “Missioni d’investimento” in cui è strutturato il PNRR, la Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) sembra la più adatta a finanziare progetti legati all’economia circolare - oltre che la più corposa, coprendo essa il 31% del totale – ma per alcuni ambiti sono attivabili anche Missione 3 (Mobilità sostenibile) e Missione 5 (Inclusione e coesione).