Pubblicato il dossier "Il Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna: tra passato e futuro"

 

I cittadini di Paesi terzi non hanno diritto di voto amministrativo in Italia.
La competenza normativa al riguardo spetta al Parlamento nazionale che, nonostante una serie di inviti e sollecitazioni provenienti dalle Istituzioni europee e da molti Enti e cittadini, non ha però mai approvato alcuna misura.
In questi anni, tuttavia, varie Autorità locali hanno autonomamente cercato di sopperire a tale carenza attraverso una pluralità di istituti, di varia complessità.

 

Nel 2007, la Provincia di Bologna ha costituito il Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna.
Tale Consiglio ha operato, con alterne vicende, fino al 2014 – quando ha seguito le sorti del Consiglio provinciale di Bologna come previsto dalla recente legge Delrio 56/2014 (“Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni”).

 

Da più parti provengono richieste per la sua prosecuzione all’interno della costituenda Città metropolitana di Bologna; allo stesso tempo, sulla base dell’esperienza maturata, alcuni muovono critiche al modo in cui il Consiglio è stato ideato e/o regolamentato; altri ancora ritengono che questa esperienza, pur positiva, abbia però segnato il suo tempo e che sia ora necessaria una scelta politica più avanzata, più decisamente orientata all’integrale riconoscimento dei diritti politici dei cittadini stranieri.

 

Questo dossier si occupa, in generale, di canali istituzionali di rappresentanza e partecipazione politica delle persone con cittadinanza extra-UE nell’Ente locale; nello specifico, intende approfondire il caso del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna.
Dopo un’introduzione sullo stato dell’arte, nel nostro Paese, in merito all’argomento all’oggetto, articoleremo lo studio in due momenti: uno rivolto al passato e l’altro al futuro.

 
 
 
 
Data ultimo aggiornamento: 12-03-2015