Incidenti stradali: ecco il report 2016 dell'area metropolitana bolognese

Quando, dove, come e perché avvengono i sinistri. Sempre più colpiti i pedoni

Traffico - Archivio Città metropolitana di Bologna
 

Dopo le anticipazioni di giugno è stato pubblicato il report sull'incidentalità nell’area metropolitana di Bologna che analizza nel dettaglio cause, luoghi e modalità dei 3.898 incidenti stradali con infortunati verificatisi nel 2016 che hanno provocato 66 morti (2 in più del 2015) e 5.379 feriti (+ 0,4% sul 2015).

Dati, indici e tendenze
Il numero di morti ogni 100 incidenti (indice di mortalità) nel 2016 è rimasto invariato ed è pari a 1,7. Il numero di feriti ogni 100 incidenti (indice di lesività) è invece diminuito ed è pari a 138, segnale che gli incidenti hanno causato un minor numero di infortunati.
Confrontando gli andamenti dell’indice di mortalità nazionale, regionale, della città metropolitana di Bologna e del comune capoluogo, si nota come l’indice di mortalità regionale e nazionale è superiore a quello metropolitano e comunale.
Sono invece in aumento i sinistri (2016): per la Regione si parla di un +0,1%, a livello nazionale +0,7%, per l’area metropolitana + 2,7% e nel comune capoluogo + 2,8%.
Nell’ultimo decennio l’incidentalità tende a diminuire (-36% morti e -26% feriti) anche se tale andamento è più rallentato nell’ultimo quinquennio. La diminuzione percentuale media degli incidenti è stata del 25% nella città metropolitana e del 30% nel comune di Bologna (a livello nazionale il calo è stato del 24%).
Questo calo dell’incidentalità stradale è peraltro avvenuto in concomitanza con un aumento del 6,5% del numero di veicoli circolanti sulle strade dell’area metropolitana bolognese nel decennio 2007-2016.

Quando avvengono gli incidenti
Dal report emerge che è settembre il mese con il maggior numero di sinistri, 380 con 524 feriti e 9 morti. Giovedì è il giorno con un maggior numero d’incidenti (617), sabato quello con un più elevato numero di feriti (834) e venerdì con più incidenti mortali (14). Nei giorni lavorativi, le fascie orarie più critiche sono legate agli spostamenti in entrata ed uscita dai luoghi di studio/lavoro.

Dove avvengono gli incidenti
Il 72% degli incidenti avviene in un contesto urbano, il 17,5% in extra-urbano ed il rimanente su autostrada o tangenziale. In ambito urbano il 49% gli incidenti avvengono su incrocio-rotatoria-intersezione, mentre in ambito extra-urbano il 58% dei sinistri sono su strada rettilinea.
Per quanto riguarda gli incidenti mortali, sulle strade comunali sono morte 32 persone (48% del totale), sulle strade provinciali 21 (32%), in autostrada, tangenziale o raccordo 8 (12%), sulle statali 5 (8%).
Nella tabella a pag. 13 sono riportate le 73 strade provinciali e le 2 statali dove nel 2016 è stato rilevato almeno un incidente con infortunati. Le statali Via Emilia e Porrettana sono quelle con il maggior numero di incidenti, rispettivamente 90 e 92, in parte spiegabili anche con la loro estensione chilometrica rilevante. Tra le strade provinciali le più incidentate in valore assoluto risultano essere la Sp4 “Galliera” con 61 incidenti e la Sp569 “Di Vignola” con 57 incidenti. La Sp610 “Selice o Montanara Imolese” e la Ss64 “Porrettana” registrano più decessi, 5 e 4 ciascuno.
Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, componenti d’incidentalità parzialmente esogene al territorio comunale, i comuni che registrano il maggior costo sociale sono Bologna, Imola, San Giovanni in Persiceto e Valsamoggia. I comuni con un maggior indice di incidentalità sono Fontanelice, con circa 5,7 incidenti ogni mille abitanti e a seguire Argelato e Bentivoglio con 5,5.
Nel 2016 sono stati georeferenziati puntualmente tutti gli incidenti stradali avvenuti su strada comunale, statale e provinciale (cartina a pag. 19)

Quali veicoli/categorie vengono coinvolti in incidenti
Nel 2016 tra i veicoli coinvolti in incidente nell’area metropolitana bolognese, le autovetture rappresentano il 65%, i motocicli il 13%, le biciclette il 7%, gli autocarri, autotreni ed autoarticolati il 7%, i ciclomotori il 3%. Dal 2007 al 2016, in conseguenza anche della diminuzione degli incidenti, si osserva un generale calo nelle diverse tipologie di veicoli coinvolti, ad eccezione delle biciclette che registrano un aumento del 15%. La diminuzione più rilevante è dei ciclomotori (67%), dei mezzi pesanti (44%) e dei motocicli (29%). Anche le autovetture registrano un calo del 24%. Nell’ultimo anno però i motocicli sono in controtendenza essendoci 87 coinvolti in più rispetto al 2015.
Per i trienni 2011-2013 e 2014-2016 nel report sono stati effettuati approfondimenti anche su morti e feriti per tipologia di veicolo e per classe d’età e, per gli ultimi 5 anni (2012-2016), sugli utenti deboli (pedoni e ciclisti).

Come avvengono gli incidenti
I 3.898 sinistri del 2016 sono avvenuti, percentualmente, secondo queste modalità: scontri frontali-laterali (48%), tamponamento (24%), investimento di pedoni (11%), fuoriuscita (8%), urto con ostacolo o veicolo fermo (6%), infortunio per caduta/frenata (3%).
Nei casi in cui viene indicata la responsabilità di conducenti o pedoni le circostanze indicate con maggior frequenza sono la “guida distratta e andamento indeciso” e il “mancato rispetto della segnaletica”, entrambe per il 12% dei casi.
Il costo sociale sostenuto dalla collettività nel 2016 a causa della morte o del ferimento di persone in seguito ad un incidente è stato quantificato in 369.182.769 euro, con un incremento nell’ultimo anno dell’1,4%. Nel periodo 2007-2016 il costo sociale è diminuito del 29%, pari a 150.483 milioni di euro.

Obiettivi futuri
Nel periodo 2001-2010 la Commissione Europea aveva fissato l’obiettivo di dimezzare il numero dei morti per incidente stradale: tale traguardo non è stato raggiunto nel territorio bolognese avendo avuto una riduzione della mortalità del 34,4% anziché del 50%. La Commissione ha riproposto l’obiettivo anche per il decennio 2010-2020 e questo significherebbe, per la città metropolitana di Bologna, avere al massimo 43 decessi annui entro il 2020. Nel 2016 sono 66 i morti registrati, rispetto ai 59 previsti dall’obiettivo (grafico a pag. 2).

“In questi anni – è il commento del Consigliere delegato della Città metropolitana alla viabilità Marco Monesi - si è indubbiamente lavorato tanto sul tema incidentalità evitando la perdita di molte vite umane. Non possiamo però fermarci, anzi i numeri degli ultimi anni e i dettagli che emergono da questo report ci sollecitano a nuove azioni. Innanzitutto occorre dire con forza che il clima di opposizione agli autovelox che si è creato è pericoloso e ci preoccupa, anche perchè le norme tendono sempre di più a ostacolare l'utilizzo di questi strumenti che invece sono stati decisivi per il calo di incidenti, morti e feriti.
In secondo luogo deve essere chiaro che la nuova emergenza sulla strada riguarda gli utenti deboli e in particolare i pedoni (soprattutto in ambito urbano): 58 hanno perso la vita nell'ultimo triennio mentre nei precedenti tre anni erano stati 36
Tuttavia il perdurare del calo di risorse destinate gli enti locali per la manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture, a lungo andare, inciderà certamente anche sulla sicurezza.
Credo che ognuno di noi possa comunque fare qualcosa per la sicurezza propria e altrui, rispettando le regole e prestando la massima attenzione alla guida perchè – come ci raccontano questi dati – le due cause principali degli incidenti rimangono il mancato rispetto della segnaletica e la distrazione alla guida”.

 
Data ultimo aggiornamento: 07-09-2017
 
 
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