Via libera del Consiglio alla chiusura di Ato5

I cittadini risparmieranno 850 mila euro all'anno

Cassonetti dei rifiuti - Archivio Provincia di Bologna
Cassonetti dei rifiuti - Archivio Provincia di Bologna
Il Consiglio provinciale, nella seduta di martedì 3 marzo, ha approvato lo schema di convenzione tra la Provincia e i Comuni del territorio che costituisce l'Autorità d'ambito per il servizio idrico e di gestione dei rifiuti urbani, portando alla chiusura di Ato5 (Agenzia di ambito territoriale).
Ato5 è stata costituita nel 2002 dalla Provincia e dai 60 Comuni per regolare e affidare la gestione nei settori delle risorse idriche e dei rifiuti solidi urbani con competenza sul territorio provinciale, analogamente alle altre otto agenzie Ato della regione.

La nuova 'Autorità' nasce con lo scopo di snellire le procedure, evitare le sovrapposizioni di compiti e conseguentemente ridurre i costi: consentirà di far risparmiare ai cittadini 850.000 euro l'anno.

L'Autorità sarà presieduta dalla presidente della Provincia, Beatrice Draghetti. Le quote di partecipazione sono per il 10% della Provincia, le restanti saranno suddivise tra i Comuni sulla base della popolazione residente. L'Autorità si finanzierà con la tariffa del servizio (dei rifiuti e idrico) oppure attraverso la tassa dei rifiuti nei Comuni dove è ancora attiva. I tredici dipendenti oggi in forza all'Agenzia d'ambito saranno trasferiti alla Provincia o alla Regione oppure, nel caso di dipendenti comandati, torneranno agli Enti di appartenenza.

La Provincia istituendo la nuova Autorità internalizza il servizio, permettendo così alcune economie virtuose. I dipendenti che si occuperanno delle funzioni ereditate dall'Ato saranno otto, mentre per attività collaterali, come la comunicazione o l'ufficio legale, si utilizzeranno le strutture già presenti a palazzo Malvezzi.

Nei giorni scorsi l'assessore all'Ambiente, Emanuele Burgin, in Commissione ha emendato la delibera per superare i dubbi (sollevati dall'opposizione, ma condivisi anche dall'ala sinistra della maggioranza) sul passaggio di una parte dei dipendenti Ato a palazzo Malvezzi: gli Enti che sforano il patto di stabilità non possono assumere nell'arco dell'anno successivo, e questo vale anche per i trasferimenti. La Giunta è certa che nel 2008 il patto è stato rispettato, ma manca l'ufficialità. A scanso di equivoci, quindi, nel testo emendato la Provincia ''potrà avvalersi'' (e non "si avvarrà") di personale ex Ato.

Comunque, solo dopo che anche tutti i Comuni del territorio avranno approvato la delibera si potrà arrivare all'assemblea di Ato per dare vita al nuovo soggetto.

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Data ultimo aggiornamento: 04-03-2009
 
 
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