Rapporto 2007 sul mercato del lavoro nella provincia di Bologna

In crescita i contratti flessibili e i precari

Addetta al comparto alimentare
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Qual è stato l'andamento del mercato del lavoro nel 2007 in provincia di Bologna? A dircelo, mettendone in evidenza i punti di forza e di debolezza, è il rapporto curato dall'Assessorato al Lavoro della Provincia di Bologna attraverso l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro. Il rapporto è stato presentato giovedì giovedì 27 marzo a palazzo Malvezzi, da Paolo Rebaudengo, assessore provinciale al Lavoro, nel corso di un convegno pubblico.

I dati raccolti forniscono una "fotografia completa" grazie all'obbligo (previsto dalla finanziaria 2007) di segnalare ogni avvio, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro, esteso a tutti i datori sia pubblici che privati e a tutte le tipologie di contratto.
Dal Rapporto risulta che su 149.758 assunzioni registrate nello scorso anno, il 70,1% riguarda tipologie di contratto "non standard". Il tasso di disoccupazione, parallelamente, è cresciuto dello 0,7% (raggiungendo il 6% della popolazione attiva residente). Il dato, però, viene rilevato sulla base degli iscritti ai centri per l'impiego: cioè persone che cercano lavoro, si dichiarano immediatamente disponibili e che eventualmente possono anche avere un posto, ma non raggiungono gli 8.000 euro di reddito all'anno (a Bologna sono 42.072, il doppio dei disoccupati calcolati dall'Istat).

Per la prima volta, le donne hanno superato gli uomini nella classifica delle nuove assunzioni (50,8%) e anche in quella dei contratti a tempo indeterminato (57,8%). Il 30% delle assunzioni è avvenuto nel settore manufatturiero, seguito da alberghi e ristoranti (22%) e commercio (17%). Tra i nuovi contratti non standard il più diffuso è quello a tempo determinato (38% del totale), seguito dalla somministrazione (l'ex interinale, all'11,3%), l'apprendistato (6%). Il 70% degli avviamenti ha riguardato persone sotto i 40 anni, mentre solo il 16% lavoratori oltre i 45.
I giovani sono i più assunti con contratti non standard, ma la flessibilità riguarda anche gli adulti: il 60% degli avviamenti di persone over 45 sono di natura flessibile. Il part-time corrisponde al 24% dei nuovi rapporti di lavoro: circa la metà dei lavoratori non lo sceglie volontariamente e nel 70% dei casi si tratta di donne.

Per quanto riguarda le imprese attive sul territorio provinciale, per il 2007 ne risultano 88.049 (153 in meno rispetto all'anno precedente). Il 25% opera nel commercio, un altro 16,5% nei servizi alle imprese, il 14,7% nelle costruzioni, il 13,1% nelle attività manufatturiere e il 12,7% in agricoltura.
Le procedure di crisi attivate nel 2007 sono 103: il settore più colpito è quello metalmeccanico (21 imprese), seguito da ristorazione (14) e commercio (10).
Passando ai disoccupati, il 59,8% sono donne e crescono le persone che hanno già avuto esperienze lavorative (del 4%); in calo (-7,8%) gli inoccupati, cioè coloro che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro. La prima fascia di età tra i disoccupati è quella 25-34 anni (14.079 persone, ma in calo del 6,4% rispetto al 2006). In aumento, invece, la disoccupazione oltre i 45 anni (+10,7% nella fascia 45-54, +20% in quella 55-64 e +27,9% oltre i 65). Il 43% dei disoccupati ha conseguito al massimo la licenza media inferiore. Tra gli immigrati in cerca di lavoro (10 mila, il 23% del totale) la disoccupazione è cresciuta nel 2007 del 5,9%; le donne sono 5.500, aumentate dell'8,3%.
 
 
Data ultimo aggiornamento: 28-03-2008
 
 
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