Da giovedì 1° gennaio la Città metropolitana subentra alla Provincia

Lo statuto è stato approvato dalla Conferenza dei sindaci martedì 23 dicembre

La votazione - Archivio Provincia di Bologna

Da giovedì 1° gennaio 2015 le Città Metropolitane subentrano alle Province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercitano le funzioni (art. 1, comma 16, della Legge 7 aprile 2014 n. 56).

Dal 1° gennaio il Sindaco del Comune Capoluogo assume le funzioni di Sindaco Metropolitano e la Città Metropolitana opera con proprio Statuto e propri Organi, assumendo anche le funzioni proprie di cui ai commi 44 e 46.

Pertanto la Città Metropolitana di Bologna opererà in continuità amministrativa rispetto alla Provincia anche in attesa di adeguare logo, segni distintivi, verbali e altri prestampati similari alle intestazioni identificative del nuovo Ente e del personale in esso operante.

 

Il nuovo Statuto della Città metropolitana di Bologna è stato definitivamente approvato martedì 23 dicembre dalla Conferenza dei Sindaci con 45 voti favorevole e l'astensione di Dozza e Granaglione (pari a 946.341 abitanti rappresentati su 1.002. 865).

Un preambolo e sette titoli per un totale di 45 articoli, un atto ricco ed innovativo che stabilisce principi e norme fondamentali, disciplinando organi e funzioni, del nuovo Ente. La Città metropolitana, come si legge nel preambolo dello Statuto, nasce con l'obiettivo di “realizzare un nuovo sistema comune, di carattere federativo e solidale tra le comunità e i territori che la compongono, in grado di valorizzare in una visione condivisa le proprie caratteristiche e tradizioni in una nuova identità metropolitana”.

“Con l'approvazione dello Statuto – ha affermato il sindaco metropolitano Virginio Merola – la Città metropolitana dal 1° gennaio 2015 diventa finalmente realtà. I Sindaci assumono il governo della nuova istituzione sulla base di principi e obiettivi innovativi delineati dal nuovo Statuto quali la priorità data alle Unioni e fusioni dei Comuni per migliorare i servizi e ridurre i costi di gestione; l'obiettivo del consumo zero di suolo; l'impegno per semplificare e sburocratizzare, a partire dai regolamenti edilizi ed urbanistici da rendere omogenei sul territorio metropolitano; il ruolo di servizio e supporto ai Comuni della nuova istituzione.

Le difficoltà emerse nel confronto con la Legge di stabilità rendono ancora più importante l'approvazione di questo atto fondativo della Città metropolitana di Bologna. Siamo pronti a subentrare alla Provincia – ha concluso Merola rivolto ai sindaci - e ad averne la titolarità. Dobbiamo tutti fare squadra.”

A fine seduta la conferenza dei Sindaci ha approvato con 45 voti a favore e l'astensione di Dozza e San Benedetto val di Sambro il seguente ordine del giorno sul tema dei tagli al personale imposti dalla legge di stabilità:

“Dal primo gennaio 2015 prende finalmente avvio la nuova Città metropolitana: si tratta dell’innovazione istituzionale di gran lunga più importante ed attesa sin dal 1990. “accanto alla soddisfazione per questo risultato, non possiamo però non manifestare la nostra viva preoccupazione per le condizioni nelle quali sta nascendo. Far partire una Città metropolitana con i tagli previsti dalla Legge di stabilità e dal provvedimento sulla riduzione del 30 % del personale rischia di vanificarne la nascita e la funzione”.

La sfida che ci attende deve vederci tutti impegnati nel raggiungimento degli obiettivi che ci stiamo ponendo a partire da oggi con l’approvazione del presente Statuto.

Sarà quindi necessario mettere in atto tutti quegli accorgimenti utili a far funzionare la Città metropolitana di Bologna, affinché possa essere un esempio ed un punto di riferimento anche per altre realtà. Tutto ciò comporta un’assunzione di responsabilità condivisa del Governo, degli Enti Locali coinvolti, e della Regione, quest’ultima chiamata a svolgere un ruolo fondamentale in materia. Oltre a chiedere al legislatore un opportuno miglioramento della L. 56/2014 e l’emanazione di decreti ministeriali sul conferimento delle funzioni che tengano conto della complessità della materia, anche i Comuni dovranno fare la loro parte.

In particolare la priorità in questo momento diventa coniugare le nuove funzioni con l’imminente procedura di esubero che la Città metropolitana sarà chiamata a breve a gestire.

Gli Enti locali bolognesi devono pertanto impegnarsi a non deliberare nuove eventuali procedure di assunzione di personale in attesa che sia definito il piano di gestione degli esuberi anzidetto, col fine di cercare di assorbire, nel rispetto dei limiti di legge, il personale ex-provinciale che corrisponda alle necessità dei piani assunzionali dei Comuni e delle Unioni.

A questo scopo sarà necessario costituire quanto prima un tavolo di confronto fra la Città metropolitana, la Regione, gli Enti locali bolognesi, e naturalmente il rappresentante locale del Governo, per gestire al meglio questa delicata fase di transizione”.

 

 

Il Consiglio metropolitano

 

 
 
Data ultimo aggiornamento: 09-01-2015
 
 
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