Il Rapporto sul mercato del lavoro della provincia di Bologna relativo al 2010 e al primo trimestre 2011 è stato presentato giovedì 9 giugno da Giuseppe De Biasi, assessore provinciale all'istruzione, Formazione, Lavoro e coordinamento interno tavolo intersettoriale anticrisi della Provincia e Giorgio Tassinari, del Dipartimento di Statistica dell'Università di Bologna.
Dopo le difficoltà del 2009 qualche piccolo segnale di ripresa per l'economia del nostro territorio si è registrato nel 2010, con particolare riguardo all'aumento registrato nella quota dell'export (+ 17.8%), un incremento maggiore anche a quello (+ 14,4%) registrato su base regionale. Bologna si conferma come la prima provincia in regione per quote di merci esportate (aumentando il suo peso dal 22,7% del 2009 al 23,4 del 2010) e per l'andamento positivo della dinamica di impresa (+ 91), risultato da una netta diminuzione delle imprese cessate e un contemporaneo aumento di quelle iscritte.
Questi elementi hanno determinato alcuni cambiamenti significativi nella dinamica del mercato del lavoro locale, registrati nel primo trimestre 2011: la crescita delle assunzioni (+ 11,6% rispetto al primo semestre 2010); il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni (+14.900 movimenti), saldo a oggi sensibilmente più favorevole rispetto al 2010 (+ 2.400) (mentre per quello che riguardava il 2009 il saldo era stato negativo - 1.700).
La crisi pare stabilizzarsi e il livello economico offre qualche segnale positivo, compresa la diminuzione (per la prima volta dopo 3 anni) del numero di ore di Cassa Integrazione erogate, che nel corso del primo trimestre 2011 cala di oltre il 43% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.
I dati ISTAT confermano però che il 2010 lascia un'eredità pesante sul fronte occupazionale: il numero degli occupati è stabile (442.000), ma i disoccupati sono aumentati di 7.000 unità rispetto al 2009 (già nel 2009 erano aumentati di 6.000 unità rispetto al 2008). Il tasso di disoccupazione sale quindi al 5% (4% per i maschi, 6% per le donne), un valore più che raddoppiato dal 2008.
A questo va poi aggiunto un travaso di 9mila occupati da posizioni dipendenti a indipendenti.
Il dato più preoccupante tuttavia è rappresentato dall'incremento dei tassi di disoccupazione giovanile (15-24 anni) giunti al 27.8% per i maschi e al 30.9% per le femmine.
Il primo trimestre del 2011 ha registrato un ulteriore incremento degli iscritti ai Centri per l'impiego (CIP), ormai giunti a oltre 69.000 persone, e una ulteriore crescita di avviamenti con tipologie contrattuali flessibili: gli avviamenti CoCoCo passano dall'8,8% del 2010 al 10,7 del trimestre 2011, mentre le assunzioni a tempo indeterminato sono ormai attestate intorno al 15% delle assunzioni totale.
In questi anni, inoltre, i Centri per l'Impiego provinciali sono stati chiamati ad affrontare la gestione di un numero crescente di disoccupati e di lavoratori provenienti da aziende in situazione di crisi, attraverso la messa a punto di importanti attività di sostegno alle persone, allo scopo di accrescerne le capacità di inserimento/reinserimento lavorativo.
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